Succedono cose strane nella vita a volte difficili da
raccontare, ma stavolta quello che è successo lo scorso 5
dicembre rimarrà negli archivi, e mi rimarrà sempre nel cuore. Succede che
Tatti Sanguineti, proprio lui, il critico e storico del cinema che seguivo sin
da quando ero un dilettante appassionato di primo pelo, chiede all’editore
Carlo Amatetti di Sagoma di essere affiancato da uno dei curatori della prima
edizione italiana della biografia di Stanlio e Ollio scritta da John McCabe 56
anni fa, e che si intitola Mr. Laurel e Mr. Hardy, per una puntata del suo
programma “Storie di cinema” (Iris, canale 22, ore 23). Carlo suggerisce il mio
nome, poi aggiungo Gabriele Gimmelli, per contrapporre la mia informalità con
la sua presenza accademica, ed ecco che ci ritroviamo a Cologno Monzese a
parlare di Stan e Babe e del loro genio comico.
Io e Gabriele siamo solo due
del gruppo che ha lavorato a questa edizione critica del libro di McCabe, e in
rappresentanza abbiamo portato il nostro sapere, i baffi e il tradizionale Fez
rosso del club I figli del deserto. Non sapevamo se era una trappola oppure
veramente Iris aveva deciso di promuovere il nostro virus comune, Laurel e
Hardy, e le calorose telefonate con Tatti ce lo avevano confermato.
Bisognerebbe aprire una parentesi lunga un chilometro solo per raccontare il
rapporto con Tatti (permettendomi di dargli del tu, visto che a lui salamelecchi
tipo dottore, professore, li odia), le gentili parole che ha speso per noi due,
e soprattutto per il libro, ma la puntata che è venuta fuori – per la quale
ringrazio di cuore il produttore, Daniele Boschetto, infaticabile e
disponibilissimo – è il risultato di tutta una preparazione che, curiosamente,
è andata su un’altra direzione. Senza prepararci molto, avevamo portato però delle
clip piuttosto rare a disposizione del programma, poi non usate – sembra per
motivi di diritti – ma poco male, è stato divertente e sembra gradito dagli
spettatori.
Lo meritavano Laurel e Hardy e questo fantastico libro. E mai avrei
immaginato di finire in televisione a parlare di un testo che avrei voluto
leggere in italiano sin da quando scoprii l’esistenza. C’erano ancora le Guerre
Puniche.
Non finirò mai di ringraziare Sanguineti, che ci ha permesso
di entrare in un meccanismo televisivo che non conoscevamo, soprattutto nelle
sue mani trasformato in qualcosa più vicino allo spettatore che al critico di
cinema. “Niente scuole di cinema. Io sono cresciuto a pane e salame”, ci ha detto. E noi ne
sentiamo ancora l’odore. Quindi, grazie Tatti.
A proposito: cliccate qui per rivedere la puntata.
Puntata davvero gustosissima... quando hai raccontato la gag del mattone in testa a Stanlio, ti sei confuso e hai detto "si è rimesso in testa il mattone" invece del cappello... mi hai fatto pensare alle idee geniali di Stanlio, con Ollio che puntualmente gli chiedeva di ripetere quello che aveva detto: Stanlio rovesciava e mescolava la frase, ma l'altro poi capiva perfettamente tutto!
RispondiEliminaHai fatto inconsciamente un grande omaggio ai Nostri. :-)
A parte le battute, ho letto con grande piacere il libro e ti faccio i complimenti (estesi a tutti voi dell'Associazione) per l'edizione davvero curata, al di là di qualche minuscolo refuso di pubblicazione.
Un saluto... arrivedòrci! :-)
Grazie Gino delle belle parole!
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