domenica 25 novembre 2012

Buster Keaton corre sui binari...

Con le giuste idee e con la libertà creativa, il grande comico Buster Keaton avrebbe potuto fare qualsiasi cosa. Lo ha dimostrato nel periodo d'oro degli Anni Venti, e in televisione negli anni Cinquanta fino alla sua morte, nel 1966.
In un certo senso la televisione, dove Keaton apparve numerose volte come ospite e recitò in molti spot e persino in alcune, esilaranti, candid-camera, è stata una palestra di gag significativa per il grande Buster, per la velocità dei tempi e la possibilità di inserire alcune gag surreali. Anziano, era la classica vecchia colonna dell'Era delle Comiche e, fra i sopravvissuti, era assolutamente uno dei più attivi: Charlie Chaplin, per esempio, era stato cacciato dall'America per il vizio di assomigliare ad un comunista e rincorrere le fanciulle, e viveva esiliato in Svizzera; Harold Lloyd, che aveva rotto il silenzio di una lunga inattività con un filmetto intitolato Meglio un mercoledì da leone (1946), faceva il produttore e fotografava donne nude; Oliver Hardy era morto nel 1957, mentre Stan Laurel, infermo per motivi di salute, viveva da pensionato in California; Groucho Marx, mollati i fratelli Chico e Harpo, aveva portato un suo quiz radiofonico di gran successo, You Bet Your Life, nella neonata televisione, conquistando una nuova vasta popolarità.
Keaton, come era di sua consueta abitudine, lavorava in silenzio, senza lamentarsi molto. Aveva destato una certa curiosità la sua partecipazione al film Luci della ribalta (1952) di Chaplin, affiancando il suo vecchio collega in un numero davvero incredibile. E come ho detto, con le giuste idee, Keaton andava bene anche in un film decisamente enigmatico come Film (1964), l'unico girato da Samuel Beckett, dove Buster veniva inseguito dalla cinepresa che lo riprendeva sempre di spalle. Successivamente girò il film di cui parlo oggi. Il giovane regista inglese Gerald Potterton aveva chiesto a Keaton di girare, per la National Film Board of Canada, un cortometraggio di mezz’ora, coprotagonista un carrello ferroviario, con il quale avrebbe viaggiato tutto il Canada. Sentita la proposta, Keaton disse al regista, "Mi sembra una follia. Accetto". 



Il film si sarebbe chiamato The Railrodder, un delizioso corto girato muto e a colori nel quale Keaton guida spedito questo carrello che involontariamente ha fatto partire - e dove Buster ci trova qualsiasi cosa, per la toilette, da leggere, mangiare, dormire, persino andar a caccia di anatre - e visita tutto il Canada con la sua faccia impassibile, nonostante certi pericoli alle sue spalle. La prima grande risata è quando passa un passaggio a livello aperto per le autovetture. Da quanto ho potuto leggere sulla storia della lavorazione (di cui esiste anche un documentario, Buster Keaton Rides Again, che rimane l'unica testimonianza filmata di Buster sul set, testardo e pieno di idee fulminanti), il grande comico rifiutò la controfigura, a 68 anni, e mostra una lavorazione divertita; come potrebbe potuto essere altrimenti, quando hai un cast che ammirava Keaton e lo aveva lì accanto, ogni giorno? 


Le cene con la troupe stimolavano Buster nei ricordi. E, una sera, qualcuno gli chiese un parere su Stanlio e Ollio. Sembrò avere la risposta pronta, e per spiegare la semplicità di mezzi e di gag che usavano Stan e Babe nei loro film, citò la scena di Leave 'Em Laughing (1928), dove c'è il poliziotto Edgar Kennedy che dirige il traffico e si ritrova i due fermi perché ridono come matti. Kennedy fa cenno loro di passare, allora Stanlio va da lui e gli dice cosa vuole, e così via. Sono diventati famosi, dice, con film semplici come questo. Qualche tempo prima un giornalista gli aveva chiesto un parere, e Keaton rispose, "Be', Stan Laurel è stato uno tra i più grandi comici. Ho sempre ammirato loro e la lentezza del modo di lavorare, semplicemente delizioso" (per lentezza Keaton si riferiva alla tecnica dell'occhio per occhio, ricorrente in molti muti della coppia). Dal canto suo, Stan ammirava molto Buster, ed al suo biografo John McCabe disse: “Un altro ‘grande’, e uso questa parola con molta parsimonia (…). Uno dei motivi per cui amo tanto Buster è perché lui vive la comicità tanto quanto la esercita. Alcuni suoi lavori sono meglio di quelli di Chaplin”.


Stan e Buster avevano diverse cose in comune, fra cui questa passione per le gag, e certe similitudini nel loro metodo di lavoro - meticolosi, aperti alle idee degli altri, desiderosi di avere una totale libertà creativa – e quando fu tolto loro il controllo dei loro film, praticamente finirono i bei tempi. C'è una certa ironia a ripensare a quel lontano 1928, quando Keaton, dopo un decennio di indipendenza, venne "venduto" alla MGM e trovò da subito molti ostacoli con i dirigenti degli Studi, mentre negli stessi teatri di Culver City, sotto l’egida di Hal Roach, avevano da poco unito due attori come Stan Laurel e Oliver Hardy, avviando così la più grande coppia comica di sempre. E quando alla Metro sentirono di aver le idee chiare decisero di avere un'altra coppia comica, e presero Jimmy Durante come spalla di Buster Keaton, accoppiata sbagliata in partenza (Durante parlava troppo, e non era diciamo un comico di classe) e che diede la mazzata finale alla carriera di Buster alla Metro, quando lo licenziarono in tronco. Il punto era semplice: ad un comico esperto non devi dirgli cosa fare, perché il loro stato mentale potrebbe scemare, e così è stato per lui, che si immerse nell'alcool e perse interesse nel suo lavoro.

Eppure, aveva qualche buona idea che propose al mitico produttore Irving Thalberg, ma che decise di fare troppo tardi, quando era già fuori dai cancelli. Infatti, Keaton avrebbe voluto Laurel e Hardy, Patsy Kelly e Durante in una parodia del film Grand Hotel (1932), un grande successo Mgm pieno di star (la Garbo, i fratelli Barrymoore): scrisse un soggetto con il suo amico e regista di fiducia Edward Sedgwick ma essendo ormai fuori dalla Metro, Keaton non riuscirà a realizzarlo. Quando Thalberg si decise di farlo, sfruttò l’idea del cast All Stars e chiamò Jimmy Durante e Stanlio e Ollio, sostituì Patsy Kelly con Lupe Velez, si fece prestare Topolino da Walt Disney, e praticamente realizzò un altro film, Hollywood Party, un mezzo pasticcio datato 1934. L&H e Keaton si ritroveranno ormai fuori tempo proprio negli studi MGM: loro interpreti di un film brutto, Nothing But Trouble (Sempre nei guai, 1944), e lui gagman al loro servizio, ma le sue idee per la coppia non saranno utilizzate.
Quando invece i bei tempi finirono, rimasero i ricordi.
Come Gerald Potterton finì le riprese, Keaton mantenne la promessa e qualche mese dopo guidarono verso Santa Monica per incontrare il vecchio Stan Laurel. Allegro e sorridente nella sua sedia a rotelle, Stan sembrava enormemente contento di vedere Keaton. Gli parlò di questo film dove è su un carrello ferroviario per tutto il tempo, dicendogli, "E sai chi lo ha diretto?", "Chi", chiese Stan, "Questo!". E quello teneva in mano una 7-Up mentre ascoltava i due maestri che parlavano in negozio. "È stato fantastico", ha ricordato Potterton. "Non c'era tristezza in nessuno dei due".

sabato 3 novembre 2012

A Roma una giornata dedicata a Stanlio e Ollio

Leggete qui per sapere maggiori informazioni su un evento che interesserà tutti gli appassionati della coppia Stanlio e Ollio - il prossimo 19 novembre, dalle ore 9, ci sarà una intera giornata di studio che avrà, tra gli ospiti, il Maestro Piero Montanari (compositore delle musiche delle comiche di L&H negli anni '80), Giancarlo Governi (autore dello storico documentario Due teste senza cervello), Ernesto G. Laura (tra i primi critici a rivalutare la coppia in Italia), Corrado Farina (autore del breve documentario C'erano una volta Stanlio e Ollio, 1978, che sarà proiettato), e ovviamente I figli del deserto, il punto di riferimento in Italia per i fan di Laurel e Hardy, con una rappresentanza della sezione "Noi siamo le Colonne", Oasi#165, la prima nata nel nostro paese, capitanati da Benedetto Gemma, che oltre a parlare di S&O nei cartoni animati, porterà una edizione integrale del primo film di montaggio dedicato alle comiche mute, realizzato da Robert Youngson nel '58, The Golden Age of Comedy (La cavalcata della risata). Inoltre, proiezioni, dibattiti, torture, risate, caos, cinegiornali Luce, Fez rossi, e...be', leggete il link!