domenica 25 agosto 2013

L'uomo che fissava i sequel

Seth MacFarlane e Mark Wahlberg allo Spike TV's Guys Choice 2013
Come è noto, le informazioni cinematografiche corrono sui social network. Che serve spulciare Variety o Hollywood Reporter, quando Seth MacFarlane parla solo tramite twitter? Dopo quattro mesi di riprese, il papà dei "Griffin" ha concluso il suo western comico e ieri ha twittato: "Diving into editing for A Million Ways to Die in the West -- roughly 215 hours of footage to go through. I'll tweet again after Christmas". Con il solito spirito, Seth ha annunciato di dover affrontare il montaggio del film con a disposizione oltre duecento ore di girato - attenderemo natale per il prossimo tweet..?
Il 16 agosto aveva scritto "Finalmente torno a Los Angeles dopo 4 mesi di riprese nel deserto. Mi sento come Tom Hanks alla fine di Castaway, tranne per quelle stronzate di Wilson". Protagonisti lo stesso MacFarlane, Liam Neeson, Giovanni Ribisi, Charlize Theron e Amanda Seyfried. E il 14 agosto si lascia sfuggire una informazione molto interessante: entro la Pasqua del 2015 uscirà il seguito di Ted, il film con protagonista Mark Wahlberg che ha incassato mezzo miliardo di dollari in tutto il mondo; lo stesso Wahlbergin televisione aveva dichiarato che nel maggio prossimo inizieranno le riprese di Ted 2, seguito inevitabile dopo il successo ottenuto.
Sono preoccupato invece che un altro sequel sta andando velocemente in porto, tanto che a settembre inizieranno le riprese del secondo Scemo & più Scemo con Jim Carrey e Jeff Daniels. Accidenti, ma che sta succedendo a Carrey? Mentre scrivo è nelle sale italiane il film Kick Ass 2 (non ancora visto ma mi dicono essere molto divertente, specie il personaggio di Jim), dal quale Carrey ha preso le distanze a riprese terminate perché pentito dalla violenza del soggetto, mentre The Incredible Burt Wonderstone, il film comico sulla sfida fra maghi con Steve Carell e Steve Buscemi e lo stesso Carrey, sta andando maluccio nelle sale americane e non riesce a trovare una data in Italia. Nel frattempo si è concesso un cammeo nel film Anchorman 2: The Legend Continues, con Will Ferrell, sequel - un altro - del film Anchorman - La leggenda di Ron Burgundy (2004). Ora i Fratelli Farrelly sono riusciti a convincere la Universal - dopo che la Warner Bros si è dileguata - a produrre il seguito del film del 1994 e che contribuì al successo della stella nascente Carrey; non a caso dopo l'uscita del film si concesse una parte nell'orribile Batman Forever e girò il seguito di Ace Ventura, ma poi si diresse verso commedie di tutt'altro stampo: mollò le parrucche per Il rompiscatole, Bugiardo bugiardo, The Truman Show, Man on the Moon, Io, me & Irene. Insomma vi devo per forza ricordare perché Carrey è considerato uno dei maggiori talenti emersi negli ultimi vent'anni? Genio comico e attore formidabile, un giorno studieremo con quale criterio abbia deciso di girare I pinguini di Mr. Popper, una doccia di miele insopportabile ambientata a Natale ma uscita ad agosto, sfracellandosi al botteghino senza molto successo. Indubbiamente Carrey è noto per il coraggio delle sue scelte, anche recenti - una su tutte I Love You Phillip Morris, nel 2010, che difese con i denti e rischiò di non uscire nelle sale per la tematica gay e alcune scene di sesso - ma questa di fare il seguito di Scemo & più Scemo mi lascia perplesso. E come registi i Farrelly sono terribilmente discontinui - e Gesù ha già deciso, andranno all'inferno per aver fatto Libera uscita (2011) e The Three Stooges - quindi perché imbarcarsi in questa avventura? E possibile che nessuno ricordi che film cretino fosse? Comunque, Dumb and Dumber To, titolo del sequel, uscirà nell'estate 2014.

sabato 24 agosto 2013

Monsters University: recensione fuori corso

Un amico che l'aveva visto alle anteprime mi aveva detto, "E' come Animal House edulcorato. Senza Belushi". La piccola folla che ieri sera si è data appuntamento al cinema per vedere Monsters University, prequel del film Monsters & Co., era per lo più composta da non più ragazzini: eravamo un centinaio di trentenni più un paio di mocciosi, ignari dell'emozione di ritrovare due vecchi amici della infanzia o della adolescenza passata. Insomma, ritrovare Mike e Sully dopo tanti anni ha fatto un effetto di nostalgia particolare. Dodici anni sono passati dalla prima avventura. Monsters & Co è, indiscutibilmente, uno dei capolavori assoluti della Pixar, per animazione, ritmo, gag e poesia, un gioiello assoluto che era difficile ripetere e per ritrovare questi simpaticissimi personaggi la Pixar, affiliata con la Disney, c'ha messo un po' di anni per trovare la storia adatta. Dal 2005, per essere esatti, anche se il vero progetto è partito ufficialmente tre anni fa: la scelta è stata quella di fare un prequel, cioè di raccontare l'incontro fra questi due mostri così diversi ma molto amici, uno, l'enorme e spaventoso quanto buffo Sully, nato per spaventare i bambini, le cui urla sono fondamentali per acquisire l'energia necessaria per la città di Mostropoli, e l'altro, Mike, piccolo tondo e con un occhio solo, grande stratega e spalla del suo migliore amico. La scelta della storia sembra essere stata una pecca per qualche appassionato: alla fine, la Pixar ormai sempre di più disneyana ha scelto la storia più semplice, se vogliamo più scontata, e inserisce i "giovani" mostri in una storia collegiale, con tutti gli ingredienti del caso - il rettore, anzi la rettore, che mette timore e poi si ricrede sugli studenti meno capaci, la congrega di spacconi che alla fine fa una pessima figura, e ovviamente la squadra di simpaticissimi perdenti che ce la mette tutta e, forse, avrà l'occasione di una vita. E' anche vero che nella seconda parte la storia prende una piega meno scontata ma che si allaccia perfettamente alla storia successiva - anche se realizzata prima, cioè proprio Monsters & Co - e alla base di tutto questo c'è da chiedersi se veramente la Pixar sarà in grado di tornare ai livelli dei film migliori (l'ultimo capolavoro è Toy Story 3) e di scrollarsi dalla legge del marketing (anche se i prossimi film smentiscono tutto: preparatevi al finto Cars con gli aeroplani al posto delle macchine ed al film con i dinosauri ..). 
Tolta però ogni premessa e con l'inutile pretesa del capolavoro ad ogni opera Pixar/Disney, questo Monsters University l'abbiamo visto senza farci troppe domande e nei titoli di coda ci faceva male un lato del fianco: abbiamo riso moltissimo. Io mi fermerei qua. Perché penso sia la recensione migliore per un film d'animazione - tecnicamente sempre più sorprendente - di genere comico: fa molto ridere. Ma questa non è una recensione migliore: le gag sono tutte meccaniche, senza spontaneità, e ti ritrovi a ridere dove loro dicono che si deve ridere. Le vere sorprese comiche sono così veloci che rischi di dimenticarle - ed alcune le avevamo viste nel trailer... - come il giocatore mostro di football grosso come un palazzo che trascina tutte e due le squadre verso la meta, o le gag della mamma del piccolo mostro Scott (detto Soufflé: troppo somigliante allo scout di Up), esilarante quando fa il bucato durante la cerimonia della loro confraternita, gli OK, o quella inquietante dove si chiude nella macchina con la musica metallica a tutto volume.
Fortunatamente alcune citazioni del primo film non sono telefonate e ci sono piaciute tutte (plauso speciale a Loretta Goggi, che dopo dodici anni presta nuovamente la voce a Roz, responsabile dell'archivio ma in realtà capo della CDA), eccetto una: Yeti, l'abominevole uomo delle nevi. E' una citazione furba: fa molto ridere rivederlo con la cravatta ma il pubblico dimentica che nel primo film, che ricordo segue gli eventi del prequel, Mike e Sully lo conoscono per la prima volta sulle montagne. E allora far vedere che ha un passato nella Monsters potrebbe essere stato un errore o uno scherzo. Ad ogni modo: piacevole da guardare, le risate arrivano puntuali, ritmo costante, storia un po' scontata, stavolta si divertono più i bambini che, come succedeva in Monsters & Co., quegli adulti che nel 2001 uscirono dalla sala strabiliati da un capolavoro irraggiungibile.

Infine, siccome vi ho stremati, concludo dicendo che è stata un'ottima edizione italiana: oltre alla già citata Goggi, sono bravissimi Sandro Acerbo (Mike, che prende posto dal compianto Tonino Accolla), Saverio Indrio (Sully, al posto di Adalberto Maria Merli), Rita Savagnone (il rettore Tritamarmo), Marco Mete (il venditore Don Carlton), Paolo Vivio (Art) e due sorprese, Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, i due soliti idioti (nella parte di Terri Perry e..Terry Perry, mostro con un corpo e due teste).

martedì 20 agosto 2013

The Monuments Men, il nuovo film di Clooney

"Otto improbabili eroi salveranno la storia" è la frase di lancio del prossimo film di George Clooney, The Monuments Men, alla sua quinta regia. Il primo trailer del film in uscita nel prossimo dicembre - in Italia a gennaio 2014 - sembra essere davvero interessante. Tratto da una storia vera ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale, quella di otto improbabili soldati mandati a recuperare le opere d'arte rubate da Hitler, ha un cast pazzesco: lo stesso Clooney e Cate Blanchett, Paul Giamatti, Matt Damon, Bill Murray, John Goodman e Jean Dujardin. Il tono sembra essere meno serio - anche perché il "team" è composto da direttori di musei, curatori, storici dell’arte, e non proprio uomini di guerra - e il messaggio accattivante: può la salvezza dell’arte essere equiparata alla salvezza delle persone in tempo di guerra? La risposta è in una frase presente nel trailer, "Se distruggi la cultura di un'intera generazione...è come se non fossero mai esistiti. Questo è quello che vuole Hitler".
Questa la sinossi ufficiale: tratto dalla storia vera della più grande caccia al tesoro della Storia, The Monuments Men è un thriller d’azione su un improbabile plotone della Seconda Guerra Mondiale, incaricato da Roosevelt di andare in Germania a salvare capolavori dell’arte dai nazisti per ridarli ai loro padroni. Sembra una missione impossibile: l’arte è intrappolata dietro le linee nemiche, e l’armata tedesca è incaricata di distruggere tutto nel momento in cui il Terzo Reich sta cadendo; come possono questi tizi - sette fra direttori di musei, curatori, storici dell’arte, più a loro agio con Michelangelo che con gli M-1 - pensare di vincere? Ma nel momento in cui i Monuments Man, come venivano chiamati, si trovano in una corsa contro il tempo per impedire la distruzione di 1000 anni di cultura, rischieranno le loro vite per proteggere e difendere i più grandi traguardi della Storia dell’uomo.