lunedì 21 luglio 2014

Si chiude la saga dei Monty Python (1969-2014)

errore, è invece "Monty Python dal vivo (quasi tutti)".
Volevano scoprire quanti soldi sono rimasti ancora nel mondo. Così quattro inglesi ed un americano hanno preso il malloppo e mandato fuori dalle palle il pubblico a fine show.
In una atmosfera da fan club, nella sala 7 della multisala Space Cinema di Parco De' Medici abbiamo visto ieri sera 20 luglio 2014 la diretta live dell'ultimo spettacolo dei Monty Python: 361 anni in cinque, gli ultrasettantenni John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones, e Michael Palin hanno chiuso dopo 45 anni la loro attività in team, per quanto sia stata irregolare e discontinua ma che sicuramente ha avuto un inizio con la prima puntata del loro "Flying Circus", 1969, e che sembrava esser finita con il film "Monty Python - il senso della vita", nel 1983. Negli anni seguenti il team si rincontrerà giusto per gli anniversari: il primo, nel 1989, sarà ricordato per sempre perché vide per l'ultima volta in pubblico Graham Chapman, il Python più fragile ma anche l'attore protagonista dei loro film maggiori, che morirà il 4 ottobre '89, un giorno prima dai venti anni dalla messa in onda del loro primo episodio. La sua morte sembrò determinare la fine definitiva del team, ormai divisi per le proprie carriere di attor comici (Cleese, Palin e Idle) e registi (Gilliam, Jones), e invece il gruppo si riunirà nove anni dopo, ad Aspen, in Colorado, durante il "Comedy Arts Festival": con il solito spirito dissacratorio, i Python si lanciano in una gag memorabile, mentre Cleese annoia gli spettatori con un discorso su un vecchio live, Gilliam accavalla le gambe e fa cadere l'ampolla con dentro le (finte) ceneri di Chapman. 
Aspen, 1998
L'atmosfera divertita e l'accoglienza molto positiva spinse l'idea di riproporsi in team per il pubblico ma la tensione fra i cinque sopravissuti non aiutò l'operazione. Come diceva Billy Gilbert, una vecchia spalla di Stanlio e Ollio, è molto più difficile fare un team comico che un buon matrimonio: e infatti se già mettere d'accordo sei persone è difficile, figuriamoci in cinque quando tre su due non sono convinti della rentrée perché, senza Chapman, i Python non possono andare in scena. Dopo il deludente trentesimo anniversario andato in onda sulla BBC nel 1999, le strade si divisero ancora. Tuttavia, il loro mito continuava a crescere, anche perché fra le cose molto intelligenti che hanno fatto nella loro carriera, è stata quella di tenere i diritti delle loro opere. Eric Idle, che ha sempre creduto sulla loro eredità, ha così prodotto dvd, cd, libri, tenendo alto il ricordo dei Python e tastando in prima persona l'affetto del pubblico: nel 2009, ad esempio, produsse una specie di omaggio in forma di opera lirica di uno dei loro film più famosi, "Life of Brian" (1979): nel prestigioso Royal Albert Hall, Idle portò Palin, Jones e Gilliam nello spettacolo Not the Messiah (He's a Very Naughty Boy), importato anche da noi in Dvd. Ma erano senza Cleese. Ed allora Cleese con Palin, Jones e Gilliam - ma senza Idle - realizzarono un film di animazione dedicato a Chapman, intitolandolo come la sua autobiografia, "A Liar's Autobiography", uscito nei cinema nel 2012. Sembrava impossibile quindi riunire tutti e cinque senza creare dissensi interni, finché, nel novembre del 2013, ecco che viene riunita una conferenza stampa: i cinque sopravissuti stanno lavorando ad un nuovo ed ultimo "live" come Monty Python. La notizia coglie il mondo di sorpresa, tanto che quando i biglietti sono disponibili online, vengono polverizzati in 45 secondi netti. 
Novembre 2013. Il miracolo avviene.
Le due serate previste si allungano a cinque, poi a nove totali, con il 20 luglio come ultimo spettacolo in cartellone. Tutta questa premessa - non fa mai male un ripasso, somari - per cercare di raccontare l'atmosfera da evento mondiale che si respirava ieri sera in sala. Nel circuito "Nexo" ieri ben 70 sale in Italia proiettavano in diretta la serata con i sottotitoli e, sinceramente, abbiamo apprezzato lo sforzo sapendo che sarebbe stato un pasticcio. Incomprensibilmente erano in anticipo alle battute ma non hanno potuto far nulla quando i Python ieri mandavano all'aria gli sketch perché, come da tradizione teatrale dell'ultima serata, gli attori tendono sempre a prenderla a cazzeggio. E infatti ieri sera Cleese era fra quelli più divertiti che per un pelo non ha fatto saltare due sketch, uno con Terry Jones e Gilliam, e quello storico del pappagallo morto con Palin, momenti che erano impossibili da sottotitolare. Ma andiamo con ordine.
Com'è stata insomma questa ultima serata del Monty Python Live (Mostly)?

Ma la vera domanda è: perché invece non siete andati al cinema a godervi l'evento? Paura di una delusione? Impossibile, i Python rimangono sempre quel team comico fantastico che non hanno ancora perso la verve, sono in grado di stupire ancora dopo 45 anni e i loro sketch, alcuni vecchi davvero mezzo secolo, entrano in scena come pezzi classici rock che il pubblico accoglie con grida e applausi e, come se fosse una canzone, ripete con gli attori le battute. I fan dei Python sanno già tutto: ma vederli ancora insieme, specie dal vivo, è una emozione che non si può descrivere. Certo, l'età ha il suo peso - Cleese non fa la camminata scema, ma affida al (bravissimo) corpo di ballo un pezzo musicale - e non hanno l'esuberanza di un tempo (Jones ci è sembrato il più acciaccato, quasi sempre seduto), eppure ieri sera erano scatenati. Eric Idle si ritrova con dei baffi posticci e non prosegue a copione lo sketch del "Nudge Nudge", Gilliam sembrava indemoniato tanto era su di giri, Cleese come si è detto era così divertito da far saltare un paio di sketch (e in quello del pappagallo morto cita anche Chapman - ma pare che abbiano fatto così ogni sera) ed è stato esilarante, Palin ha avuto il suo momento di gloria rispolverando "Blackmail", la trasmissione tv che ricatta la gente a casa, uno sketch che è servito ai Python per presentare la loro guest star serale: ieri sera, oltre a Eddie Izzard finito nello sketch dei Bruce e i filosofi ubriaconi, c'era Mike Myers, più noto con il trucco di Austin Powers, che era così contento di star lì che invece di dire del perché era stato ricattato fa saltare lo sketch ringraziando l'universo per essere nello stesso palco con i Monty Python, e mentre Palin cercava di farlo ritornare sul copione, Myers chiama l'applauso mandando in vacca il tutto, dicendo giusto alla fine, "Ah, forse sono qui per quella storia delle mie foto con quei pastori tedeschi"... Il bello della diretta, vero? 
Hanno cominciato fortissimo con lo "Four Yorkshiremen sketch", dove quattro ricchi ricordano quando erano poveri esagerando con le disgrazie dell'infanzia, in una specie di gara a chi stava peggio. Hanno fatto una divertente variazione della "Penis Song", allungando la gioia di avere un pisello con quella di avere un culo o una vagina, non poteva mancare "The Argument", la clinica della discussione, o "L'ultima cena", dove il Papa (Cleese) si lamenta con Michelangelo (Idle) per aver fatto un dipinto un po' differente da come è stata descritta dalla Bibbia (tre cristi, 28 apostoli, un canguro, un lama, etc.), e via elencando, tutti sketch che sono stati rielaborati intelligentemente per dar spazio alle loro canzoni - ad esempio, lo sketch del commercialista noioso che vuole fare il domatore di leoni, pensando che fossero formichieri, finisce con la canzone del boscaiolo effeminato (in originale, Palin era un barbiere assassino che aveva sempre desiderato esser un boscaiolo) - con qualche sorpresa davvero esilarante. "L'Inquisizione spagnola" - momento cult dello spettacolo - finisce nel frigorifero dove esce Idle che canta la "Galaxy Song", come succedeva nel film "Il senso della vita". Chapman, la cui assenza si sente in certi sketch dove fu protagonista, è visibile in diversi omaggi e filmati del loro Circo Volante che si sono alternati ai numeri live con un ritmo semplicemente perfetto. Pochi i riferimenti all'attualità - Putin, per esempio, e un numero sbalorditivo con Stephen Hawking - ma è stato bello averci partecipato: la pausa di mezzora ci ha dato la possibilità di riprender fiato. E rivedendo alcuni sketch del vecchio programma in sala mi sono reso conto di come non sono invecchiati affatto: dovevate sentire che risate quando è andata in onda la partita di calcio fra filosofi greci e tedeschi. Mi ero promesso di non dirvi nulla e di rimproverarvi per non esser andati al cinema, e invece l'entusiasmo mi ha fregato. 
Ma sarete ricompensati: il 30 luglio sul canale satellitare Arté andrà in onda la serata in HD con i sottotitoli (giusti, anche se in francese e tedesco) e poi a Novembre uscirà in Dvd e Bluray. Ora è da vedere se in home video saremo fortunati, perché lo distribuisce la Eagle Rock, gli stessi tizi che hanno prodotto Monty Python: Almost the Truth (Lawyers Cut), un cofanetto di tre dischi con sottotitoli per quindici lingue tranne l'italiano. 
Intanto ho solo da dire una sola cosa - e per fortuna - grazie, Python, per essere ancora vivi dopo due ore e mezza e 45 anni di spettacolo. La comicità vi deve molto. Anche perché ci ricordate sempre che Always Look On The Bright Side Of Life.