venerdì 9 marzo 2012

In attesa di avere un posto in paradiso

A forza di discutere della eredità artistica di Alberto Sordi, alla fine Carlo Verdone è riuscito a prendere le distanze dalle similitudini (molto forzate) fra i suoi personaggi e quelli di Albertone, ma ha centrato in pieno la sua cattiveria portando, senza addolcire niente e nessuno, una storia quasi goliardica di tre padri divorziati sconosciuti tra loro che per esigenza finiscono a vivere insieme, giocando molto sul contrasto dei caratteri e tirando fuori graffiate, gag fisiche e alcune battute davvero esilaranti. Posti in piedi in paradiso (2012) risulta essere una delle commedie più azzeccate degli ultimi anni e, senza voler essere una cosa positiva tutto sommato, una delle più divertenti di Verdone. Vuoi per l’età che avanza (ha 62 anni, ma una grande energia), vuoi perché s’è rotto le palle del romanticismo (ecco il rimando al Sordi cinico e cattivo), Verdone si mette un po’ da parte dando l’opportunità di grandi performance a Marco Giallini, Pierfrancesco Favino e all’ottima Micaela Ramazzotti (aria di rispolverata per Nicoletta Romanoff). Verdone si ritaglia una parte che nel finale ricorda un po’ troppo Il mio miglior nemico (2006), un momento del film che giustamente Paolo Mereghetti ha definito un po’ didascalico (il mio amico Mario l’ha definito frettoloso e banale; il finale eh, non Mereghetti), ma tutto sommato c’è poco da storcere il naso. Si ride e molto. E Verdone sembra ricalcare le vecchie farse in un pezzo che è da antologia assoluta (il tentato furto in casa di una cliente di Giallini, che per sopravvivere fa l’escort per le donne mature), con, mia sorpresa (e grande risata in sala), una citazione di una gag di Stanlio e Ollio. Non dico oltre, già il trailer (che dovrebbero essere vietati!) hanno tolto la sorpresa ad un paio di battute molto divertenti, e alcune recensioni dicono troppo. Regalatevi delle belle risate, un ottimo cast, e Verdone che ancora oggi, dopo 32 anni dal primo film, sa con precisione quando scatta la risata. Era capace di farlo anche Alberto Sordi, prima di rincoglionirsi completamente, forse sconfitto dal fatto che, ormai, nessuno si scandalizza più di niente ed è sempre più difficile far ridere la gente.
PS: ieri abbiamo visto il trailer del nuovo film di Carlo Vanzina, con l’accoglienza ghiacciata della sala. Intitolato Buona giornata, è il classico film dove si intrecciano numerose storie che vorrebbero raccontare l’Italia di oggi. Ecco, De Sica in una intervista ha definito quel trailer bellissimo. Ha inoltre dichiarato che ultimamente in Italia si girano commedie che non fanno ridere. Le sue, forse.

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