venerdì 5 aprile 2013

Nino Taranto e l'imbroglione scozzese che parlava come Ollio

Il titolo del post di oggi - un altro rigo e avrei potuto competere con quelli spaventosamente lunghi di Lina Wertmüller - è bizzarro quanto la chicca che sono andato oggi a recuperare (grazie ad una vecchia registrazione recuperata grazie ad un amico che ha voluto rimanere anonimo), un estratto di un film oggi pressoché dimenticato e neanche recuperato per l'homevideo digitale, E' arrivato l'accordatore (1952), una delle tante farse che si giravano negli anni Cinquanta, questa diretta da Duilio Coletti, altro nome finito nel dimenticatoio, esperto sopratutto di drammoni come andavano di moda, e interpretata da Nino Taranto. Non è, sia chiaro, un capolavoro da riscoprire, tutt'altro, era uno di quei filmetti senza infamia e senza lode, ma che merita una citazione particolare per la presenza di Alberto Sordi, all'epoca ancora in attesa di esplodere nel cinema italiano con film come I vitelloni e Un giorno in pretura, ma utilizzato come macchietta comica, troppo e spesso sopra le righe. In questo film, è l'avvocato Adolfo ed è per l'ennesima volta il petulante antipatico ripreso dal film precedente Mamma mia che impressione (1951). Taranto è un poveraccio scambiato per un accordatore di pianoforti presso una famiglia ricca proprietari di una lussuosa villa, a sua insaputa invitato al pranzo di fidanzamento fra la figlia della padrona di casa e il suo fidanzato, Sordi, appunto, perché senza di lui sarebbero tredici a tavola. Fra i contrattempi cui Taranto inciampa per tutto il film, c'è anche un travestimento di Sordi per convincerlo ad aver sbagliato villa. Taranto si ritrova così un conte scozzese con tanto di kilt e un buffo accento italo-americano, per Albertone una facile caratterizzazione bislacca (mai più ripetuta in futuro): la chicca è questa, perché rifà praticamente la voce che dava al comico Oliver Hardy, cui fu doppiatore per molti anni in coppia con Mauro Zambuto. All'epoca, nel '52, Sordi aveva abbandonato il doppiaggio di Stanlio e Ollio sia perché era ormai assorbito dall'attività cinematografica sia perché i due comici americani si erano ormai ritirati dal set, tanto che Sordi e Zambuto doppiarono il loro ultimo film, Atollo K, come omaggio a due straordinari clown di cui furono le voci italiane per così tanto tempo da sentirli davvero due vecchi amici.

1 commento:

  1. Grazie per aver ricordato questo film, quando ero piccola mi divertiva molto vederlo, grazie per aver ricordato mio padre, Duilio Coletti, e si hai ragione è' passato nel dimenticatoio, ma non per me, io penso a lui ogni giorno della mia vita. Ciao grazie.

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