domenica 30 dicembre 2012

L'eredità del cinema di Parenti

Fra venti - trent'anni, il cinepanettone potrebbe essere visto come testimonianza culturale dell'Italia del nuovo Millennio. I Maya non ci hanno salvato dall'eredità del cinema di Vanzina e di Neri Parenti. Che se perde colpi al botteghino, gli autori non guardano al di là del suo proprio naso e dicono, "Siamo rovinati dalla pirateria". E non dai film stessi. O dai sedici euro che devo spendere per un dvd in uscita.
 
Non importa a nessuno se questa è la prima volta che non vado al cinema nel periodo natalizio - una buona volta, poi, che nelle sale ci sono film interessanti da vedere - complice però un certo boicottaggio personale nei confronti di un certo cinema italiano, non i film di per sé, ma gli uomini del nostro cinema. E con uno indicato nel titolo me la prendo proprio sul personale come spettatore e poi appassionato, specie dopo aver letto una sua intervista dove fa la gattina che ha preso un calcio nel culo e fa gli occhioni al giornalista che ascolta annoiato. Neri Parenti sapete chi è, regista di tutti i Fantozzi tranne i primi due diretti da Luciano Salce e l'ultimo da Domenico Saverni, poi di alcuni film "all stars" (I pompieri, Scuola di Ladri), di una trilogia dimenticabile (Le comiche), di almeno un paio di buoni film con Paolo Villaggio (Ho vinto la lotteria di capodanno) e, dal 1995, regista dei cinepanettoni, sta formula di ammucchiata prima con una serie di volti noti (Nino D'Angelo, Diego Abatantuono, Boldi e De Sica, Enzo Salvi) e poi c'entrata su Boldi & De Sica affiancati dai terribili Fichi d'India e dalla bellona di turno. Quando Boldi scazza con De Sica (2005), Parenti continua con De Sica chiamando come spalla il bravo Massimo Ghini. Parenti ha diretto insomma molti successi al botteghino, troppo facilmente giudicati come film mediocri dalla critica - è innegabile che una risata, anche grassa, scappi, qualche volta - ma indubbiamente di una volgarità allucinante. Certo, Parenti ha ereditato la serie dai Vanzina, non proprio da John Landis, ma è abbastanza evidente che del suo ce l'ha messo. 
A parte che non capisco le inutili volgarità e alcune ossessioni anali (vedere per credere alcune gag de Le comiche: a quale comico del muto si sono ispirati per Villaggio che prende nel culo il naso enorme di un Pinocchio giocattolo?), che Parenti faccia dichiarazioni come se fosse l'autore impegnato del momento, no, non mi va giù. Non riesce a capire che la formula del cinepanettone era morta anni fa, un cinema basso popolare che ha avuto così tanto - forse, inspiegabile? -  successo che alcuni critici per non far figura hanno fatto paragoni assurdi (Boldi e De Sica come Totò e Peppino; De Sica e Ghini come Stanlio e Ollio), ma quanto cavolo è potente 'sto De Laurentiis? Be' fatto sta che l'ultimo film, Colpi di fulmine (che non ho ancora visto, ma le recensioni concordano: De Sica puzza di già visto, mentre buono l'episodio di Lillo e Greg) va benino, non ci sono le cifre degli anni precedenti, ma ecco che Parenti dice che alcune colpe sono il download illegale e la recessione. Neanche gli sfiora nella testa che sono i contenuti  e le scelte di regia e produttive ad aver determinato un calo di interesse del pubblico!? Certo che quando il remake di Amici miei - condannato dal grande Monicelli, checché ne hanno dato il contrario, una volta morto Monicelli, regista e cast - è uscito nelle sale, sono andati tutti a puntare il dito su quel gruppo di facebook che ne boicottava l'uscita, definito da De Sica "Un gruppo di cretini" (ottima mossa), e via su, abbiamo fatto un film per ridere, per omaggiare...Però quando è uscito il film, costato 15 milioni di euro, ha incassato 3 milioni, e questo si chiama insuccesso commerciale, succede quando il film è brutto davvero come "Amici miei - come tutto ebbe inizio".. No, la colpa è internet, il boicottaggio, questa rete che fa tanto male al cinema eh? Ce l'hanno tutti con loro - un altro della banda di pensiero, Massimo Boldi, è andato sempre male al cinema da quando si è separato da De Sica, tanto che quest'anno il film l'ha fatto per la televisione. Motivo? "Eh c'è la crisi". Di nuovo, che i suoi film fossero orribili, manco una parola di mea culpa.. Cineblog riporta l'ultima frase di Parenti su come giudica il suo cinema: "Direi onesto, professionale a volte anche geniale". Ora, se fai un film di genere comico dove ci butti situazioni da commediaccia anni '70, zinne al vento, attori sopra le righe e parolacce a ruota libera, lo fai perché riconosci o almeno credi, che il tuo pubblico è stupido, ignorante e volgarotto. E, per di più, usano cellulari per via di una fastidiosissima pubblicità occulta (eh, il potente De Laurentiis). Non c'è niente di geniale, sia per situazioni chiamiamole comiche, per scelte di cast (ah, Belen, tocco alla Billy Wilder, certo, la nuova Shirley MacLaine), scelte di copione (farei vedere Natale a Miami ai carcerati condannati alla camera al gas, come ultima tortura), loro fanno, anzi hanno fatto, un cinema ruffiano e volgare, e hanno una colpa imperdonabile: a causa loro mi sento sempre dire "Maddai, è per vedersi un film comico, ti fai due risate, un pò di fica...", insultando sia la mia cultura e decine di attori comici, davvero onesti, che non hanno mai creduto di avere un pubblico deficiente. Al quale, tra l'altro, non si sono mai rivolti con la frase, "Il mio cinema è a volte geniale". Lo ha detto Parenti. Mai letto nelle interviste di Totò, Sordi, Tognazzi, Gassman, Franchi e Ingrassia, Aldo Fabrizi, Manfredi, per dirne qualcuno, o di Pozzetto, Villaggio, Verdone, Nuti. Forse giusto Chaplin se l'è cantata da solo. Ma ho detto Chaplin, non Neri Parenti.
Sì, colpa di internet. Non che erano film mediocri.
Buon inizio 2013 a tutti.

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