venerdì 5 ottobre 2012

Ted - recensione clandestina

La storia è semplice, e forse già la sapete: isolato dai coetanei, John, un bambino di Boston, si affeziona così tanto del suo orso di peluche ottenuto per Natale da desiderare che questo prendesse vita, e miracolosamente viene accontentato. Inseparabili, John e Ted crescono ognuno a modo loro: il bambino di 8 anni arriva a 35 come modesto impiegato di una ditta di noleggio auto ma con una fidanzata in carriera e potenzialmente gnocca, mentre l'orso Ted, dopo un periodo di immediata popolarità, si limita a fumare, bere, guardare dvd con il suo amico. Al quarto anniversario di fidanzamento, John e la sua ragazza Lori sono ad un bivio, crescere senza Ted e finalmente sposarsi o continuare ad avere l'orso sboccato casinista in giro per casa? E, come a volte accade nelle coppie di amici, John vorrebbe convivere con entrambi, anche perché una serie di coincidenze non riescono a tenere fede la promessa di passare più tempo con la fidanzata, e succede un casino..
Dal debutto nelle sale americane del 29 giugno a quello avvenuto finalmente ieri in Italia, il film Ted è già diventato campione di incassi - mentre scrivo, ha già portato a casa oltre quattrocento milioni di dollari nel mondo, niente male per un film che non ne ha superato sessantacinque di budget. Buffo, l'Italia si gusta il film quando tutti l'hanno già visto, clandestinamente, con una copia pirata internet sottotitolata in italiano, potendo così giudicare il film doppiato ben prima di aspettare l'home video, e dire "echecazzo". Probabilmente per questo motivo qualche delusione c'è stata principalmente sull'edizione italiana che nonostante sia uscita vietata ai minori di 14 anni ha avuto troppi addolcimenti nei dialoghi ma, almeno, nessun taglio censore. Nella penombra dei cattivi mi infilo anche io, ammettendo di aver già visto il film 'pirata', colpa però del troppo tempo passato tra l'uscita americana e quella in Italia, tanto che tutti si sono scatenati nel download perché, dai, non si poteva attendere troppo. 
Di fama, Seth MacFarlane è il papà dei "Griffin", di "American Dad", del "Cleveland Show", tutti caratterizzati da un umorismo irriverente, anticonformista, letteralmente folle e senza freni. Quindi l'idea di vedere un film da lui diretto, scritto e in parte interpretato (è la voce di Ted) era vincente di suo e ieri al cinema mi ha lasciato decisamente soddisfatto. E insomma com'è questo primo film di quel simpaticone di MacFarlane, ormai potentissimo film-maker tanto che gli è stato offerto di presentare la prossima edizione degli Oscar, nel 2013? Come commedia demenziale, funziona molto bene, anche perché infila le tecniche comiche dei Griffin come i flash-back assurdi (esilarante la citazione de L'aereo più pazzo del mondo) e la solita volgarità in un film "vero", con dei ritmi veloci e dagli effetti comici devastanti (particolarmente riuscita la festa dove appare il mito di John e Ted, l'attore, per modo di dire, Sam Jones, star del film Flash Gordon, "talmente bello quanto brutto", che appare nella parte di se stesso con pesante lesionismo ma, ragazzi, che ridere), e con un cast divertito: il belloccio Mark Wahlberg, fuori di testa, fa coppia con la supergnocca Mila Kunis, così bella che neanche si direbbe che è la voce della brutta e sfigata Meg, seguiti dal capo viscido Rex (Joel McHale), e dallo psicopatico fan di Ted, Giovanni Ribisi, ormai abbonato a parti di questo genere, ma bisogna ammetterlo, giganteggia lo stesso MacFarlane come voce di Ted. 
I fan sanno bene che è un camaleonte vocale, doppiando mezzo cast dei Griffin, fra cui lo stesso Peter, il cane Brian, il bambino Stewie, ma anche il depravato Glenn e il volto del tg Tom Tucker, e come orsacchiotto usa il suo timbro normale come alla fine doppia il cane Brian, e nel confronto col doppiaggio italiano qualcosa ci siamo persi. I primi trailer italiani portavano la voce giovanile di Fabrizio Vidale poi velocemente sostituito da Mino Caprio, scelta scontata essendo la voce italiana di Peter Griffin e che potrebbe sembrare meno azzeccata come voce di Ted, troppo legata a quel personaggio; col dubbio che forse sarebbe stato meglio Leslie La Penna (voce di Brian Griffin), è ben azzeccata in originale la voce del narratore, affidata a Patrick Stewart, attore serissimo quanto ironico tanto da aver già partecipato come voce in una puntata dei "Griffin" dove appariva assieme a tutto il cast di Star Trek. Tutte queste note inutili per dirvi che Ted è un film molto bizzarro, legatissimo alla comicità lampo dei cartoni di MacFarlane (che scrive il film assieme a due sceneggiatori dei Griffin, Alec Sulkin e Wellesley Wild) che ha come difetto di saturare quando la durata supera i venti minuti e che qui, miracolosamente, riesce a bilanciarsi fra una presa per il culo di una storia romantica, l'ennesima scazzottata interminabile, un intermezzo thriller e un finale che sembra commovente ma finisce in sberleffo; si ride, ad ogni modo, e lo spirito irriverente di un geniale cartoonist cresciuto con la cultura degli anni Ottanta, o ti trascina o ti allontana. E ieri ci siamo caduti con tutte le scarpe.
Infine permettetemi una nota personale. Ted racconta il rifiuto di crescere e la storia di una bella amicizia, come veramente potrebbe essere, rozza, schietta e molto intima. Come ti conosce Ted, non ti conosce nessuno. E ieri sono andato a vederlo con il mio migliore amico, Mario, anche lui fidanzato da quattro anni, che condivide con me la passione del cinema e del cazzeggio, siamo come si dice fratelli di sangue e curiosamente come Ted ho avuto qualche dissapore con la sua ragazza (no, non mi hanno sorpreso a casa loro con quattro prostitute), ormai sepolto. Anche se non siamo cresciuti insieme come John e Ted, è come se ci conoscessimo da sempre. E MacFarlane intelligentemente ha saputo cogliere quell'affetto e quello spirito anarcoide e personale di una coppia di migliori amici, che si vogliono bene e sanno come proteggersi a vicenda, specie quando c'è un temporale. Voglio bene a Ted, come voglio bene a Mario.

2 commenti:

  1. ti voglio bene amico mio grazie per la magnifica dedica, il racconto su ted ci hai preso!!! sei proprio il migliore!!!! ti voglio bene

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