sabato 27 ottobre 2012

Ammazza dolcemente gli spettatori

Cogan - Killing Them Softly. Visto ieri sera. Non dovevamo andarci, né dovrei scriverne oggi, in questo blog che parla di divertimento, ma la delusione è stata cocente. Lo stile registico vorrebbe ispirarsi ai virtuosismi di Tarantino, ma manca di humour, di idee. Una riflessione sulla crisi economica americana? Probabile, noi ci siamo fatti due coglioni grossi come dirigibili. Noioso, lento. Attori che si sentono cult. Pitt ingessato, nonostante produttore del film, funziona come volto e make-up, sempre cool come da tradizione. Assurda la nomination agli Oscar per James Gandolfini, che appare per dieci minuti e fa il killer alcolizzato perché assomiglia troppo a Gerry Scotti. E parla, straparla. Ray Liotta prende un sacco di botte ma, tutto sommato, è il migliore della compagnia. Un thriller che parla di denaro, crisi, killer con codici morali (Pitt non ama vedere soffrire le sue vittime, e preferisce ucciderle dolcemente, da cui il titolo). Bocciato. Certo entusiasmo ricevuto al Festival di Cannes francamente è incomprensibile. Ma che altri critici si sono incazzati per aver rovesciato la loro coca cola perché addormentati a metà film non è un fatto da biasimare.

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