giovedì 15 dicembre 2011

A colazione da Edwards

Oggi è un anno che il grande Edwards ci ha lasciati. Ripropongo un mio articolo scritto il giorno dopo la sua morte. Così, giusto per non fare niente di originale.

E’ inevitabile, all’alba del 2011, che tutti i grandi vecchi del cinema, cominciano a sparire. L’età bussa, la salute saluta, e sopravvivono cretini come me che scrivono queste introduzioni banali. Ma la morte di Blake Edwards, avvenuta ieri all’età di 88 anni, ti coglie impreparato su diversi punti di vista. E’ stato uno dei migliori registi di commedie succeduti al grande Billy Wilder, e forse uno dei più intelligenti di sempre, per l’acutezza e il genio di rappresentazione. Il suo intuito comico andava ben oltre alla ripresa della gag classica – lui andava matto per Stanlio e Ollio - , dava al ritmo una velocità sostenuta per poi impennare diverse volte. Basta vedere Hollywood Party (1968), oggi, nei ritmi veloci ai quali siamo abituati per rimanere incantati – e divertititi – alla lenta ed efficace distruzione del set, della serata, della villa, dove si svolge appunto la festa del titolo. Era intelligente, collerico, distaccato dal mondo delle star, ha sempre puntato contro il dito Hollywood e le sue manie di grandezza, con una certa satira non nascosta. Rimane sempre valido l’esempio di S.O.B. (1981), storia di un produttore in crisi che decide di far spogliare la sua attrice per motivi di “cassetta”, vera frecciata interpretata da Julie Andrews (eh sì, Mary Poppins, tra l’altro moglie nella vita di Edwards) e William Holden. Attori appunto, e Blake non può essere citato senza ricordare Peter Sellers, che insieme crearono il personaggio dell’imbranato, ottuso e combina guai Ispettore Jacques Clouseau della fortunatissima serie La Pantera Rosa, cominciata nel 1963 e conclusa – un po’ male – da Benigni nel 1993 (e ripresa – con disapprovazione dello stesso Edwards – da Steve Martin nel 2006). Edwards e Sellers erano amici, uniti dalla loro passione per le vecchie comiche e per Laurel e Hardy, e sul set andavano d’accordo. Ma allo stesso tempo si odiavano, si mandavano telegrammi di vaffanculo (è così…), si separarono e si riunirono anni dopo, in un bisogno comune di successo, per ripescare Clouseau sicuro richiamo per il pubblico. Peter è stato uno dei grandi enigmi di Edwards. Secondo lui, ha vissuto gran parte della sua vita all’inferno, in momenti pericolosi di divertimento e depressione, lui che era così geniale come comico ha vissuto con una insicurezza devastante portandosi alla fine trent’anni fa, svuotando il panorama dei comici e lasciandoci in silenzio senza le sue incredibili voci. Blake sa che Peter è un genio, ma è difficile lavorarci. Hanno realizzato però alcune delle cose più divertenti in assoluto, tanto che alla notizia della morte tutti lo hanno ricordato come il regista de La pantera rosa. Ma non è stato solo quello. Ottimo regista di commedie, come il famoso Colazione da Tiffany (1961), con Audrey Hepburn, e dell’omaggio alle comiche classiche interpretato da Jack Lemmon, Tony Curtis e Natalie Wood, La Grande Corsa (1965), ha diretto anche film drammatici molto intensi, come Il giorno del vino e delle rose (1963), dove Lemmon recita il ruolo di un marito alcolizzato, oppure il film poliziesco tratto dalla serie di Peter Gunn (1967), il film western Uomini selvaggi (1971), fino agli ultimi successi, come 10 (1979), Victor Victoria (1982), io personalmente ricordo Nei panni di una bionda (1991), dove Ellen Barkin era bravissima nel provare disagio del proprio corpo, che tanto mi aveva divertito da bambino. Disgustato dall’ambiente, aveva girato l’ultimo film nel 1993. Nel 2004, aveva ricevuto un premio Oscar alla carriera, che accettò evitando di menzionare Sellers nel suo discorso. Accettò l’oscar come meglio preferiva: fingendosi ingessato alla gamba, piombava sul palco in sella ad una carrozzina impazzita, sfiorando Jim Carrey – che tanto ammirava – e finendo addosso ad una parete, distruggendola. Era una gag classica, di quelle che Edwards amava sin da bambino. La sua lezione è sempre quella.

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