venerdì 11 gennaio 2013

La Melato, grande commediante

Non ho proprio voglia di iniziare un ricordo della Melato con quelle frasi retoriche da "grande attrice", dico subito che attrici del suo calibro avranno sempre il sipario aperto e non meritano articoli che iniziano, "oggi è scomparsa all'età di..dopo una lunga...", perché come risponderebbe un suo personaggio tipico "Non si dice l'età di una signora. Stronzo!". 
No, Mariangela Melato era una colonna portante della commedia all'italiana più ruspante, anzi come scrisse Enrico Giacovelli, era "Un altro cavallo pazzo della scuderia Wertmüller. Voce roca ma calda, faccia da giornalista impicciona, fisico e intemperanze da commedia (...). Il suo primo lavoro: vetrinista alla Rinascente. Il suo curriculum artistico: attrice in teatro sotto la guida di Fo, Ronconi, Visconti; al cinema, esordio in particine di vivace contorno, poi la popolarità con Mimì metallurgico. E' un'attrice eclettica, ma ha stentato a togliersi di dosso il cliché di signora milanese vociona e un pò puttana. Non ha molta leggerezza, ma ha grinta da vendere: fra qualche tempo dovrebbe funzionare a meraviglia in ruoli da cinquantenne, magari la maestra di piano del piano di sotto, o la zia ex sensuale e inutilmente anticonformista che è rimasta zitella". 
Diventata famosa internazionalmente con i film grotteschi e eccessivi, un pò volgarotti, della Wertmüller in coppia con il grande Giancarlo Giannini (ingredienti fondamentali per diventare famosi internazionalmente, specie se sei italiano), la Melato mostrò qualità comiche tutt'altro che risibili, da La poliziotta di Steno (1974), dove faceva coppia con un giovane Renato Pozzetto, vincitrice di un David di Donatello, a Caro Michele (1976), di Mario Monicelli, o la coppia di fratelli cinici investigatori de Il gatto (1977), film da riscoprire di Luigi Comencini, dove la Melato fa coppia con Ugo Tognazzi (in bigodini), e tutti i film che girò con Elio Petri, Sergio Citti, Pupi Avati, esperimenti grotteschi dove il suo volto, non perfetto ma tremendamente affascinante, con quei occhioni sempre pronti a stupirsi del calcio in culo, morale e materiale, e dalla voce che si indigna e indaga, chiede, domanda (e la sua aria stralunata funzionò nel primo film da regista di Pozzetto, Saxophone, 1978, inseguendo la libertà e il surrealismo di un simpatico musicista da strada). Dagli anni '80, la Melato si dedicò sopratutto al teatro, dove, come ha detto oggi Gigi Proietti, collega e amico, ha continuato a lavorare trovando la gioia e la voglia di vivere.
Probabilmente Mariangela Melato, classe 1943, è stata una delle più grandi attrici, intelligenti e, quando il cinema gliel'ha permesso, grande commediante, mai avute in Italia.

1 commento:

  1. Cosa dire: hai fatto centro colla tua analisi. Una grande, ha saputo analizzare e rendere un periodo storico, l'inizio della fine del consumismo. E si è ritirata dalle scene quando rischiava di essere fraintesa.

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