mercoledì 19 giugno 2019

E lo chiamarono Andrea

Raramente entro nel mio privato in questo blog, ma penso possa essere interessante la storia del perché mi chiamo Andrea, e averlo scoperto quando ero adolescente mi legò maggiormente alla mia passione cinematografica e al mio mito Nino Manfredi.
La storia risale al 1972, quando i miei genitori erano in attesa del loro primogenito. Come accadeva all’epoca, non era possibile sapere anticipatamente il sesso, e quindi solo successivamente avrebbero deciso quale nome dare. 
Mio padre Roberto sperava in un maschietto, e aveva avuto un suggerimento per il nome da un film che era uscito nelle sale mentre mia mamma era in attesa: si trattava de Lo chiameremo Andrea, diretto da Vittorio De Sica, con Nino Manfredi e Mariangela Melato, che uscì nelle sale nella metà di ottobre del ’72, e colpì molto i miei genitori quando lo videro al cinema. Ed era piuttosto inevitabile: il film raccontava il travaglio di una coppia di insegnanti che volevano a tutti i costi fare un figlio, senza riuscirci, e il tema della maternità era visto in chiave ironica; non era il film migliore di De Sica (all’epoca fresco del premio Oscar per Il giardino dei Finzi Contini, che gli giunse proprio durante le riprese di questo film), ma neanche da buttare. Tuttavia, quando mia madre partorì il 10 dicembre 1972 uscì una femminuccia. Fallito l’omaggio a De Sica, la chiamarono Alessandra.
Dieci anni dopo, siccome a papà l’idea del maschietto non era svanita, sono arrivato io. Il ricordo del film di De Sica evidentemente non svanì del tutto perché, una volta scartati i classici omaggi ai nonni su quale nome darmi, si decisero di chiamarmi Andrea. Così avvenne, quando nacqui il 6 maggio del 1982. Ma quello che accadde dopo fu un vero segno del destino: due giorni dopo, l’8 maggio, sulla Rete 2 alle 21:30, trasmisero in prima tv proprio Lo chiameremo Andrea. Questa coincidenza mi ha sempre fatto immaginare che il film aspettò che nascessi per arrivare sul piccolo schermo…

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