Potete rimanerne delusi quanto vi pare, ma la notizia che Jim Carrey ha mollato l'idea di partecipare al seguito di Scemo & più Scemo è solo una buona notizia. Non solo, ora che la conferma è arrivata anche da Jeff Daniels, l'altro scemo del film del 1994, è puro giubilo. Veramente aspettavate il seguito di un film così imbecille? Quante mattinate allo specchio doveva passare Carrey per decidere che non gli giovava affatto girare un seguito, ovviamente diretto dai Farrelly brothers, visto che ha 50 anni suonati e la sua carriera sta sul punto che deve sterzare verso una svolta, prima di diventare il sosia di Kevin Bacon o di fare un altro film sui pinguini. I Farrelly, poi, è meglio tenerli lontani, ora che sono stati condannati all'inferno per il loro film sui Tre Stooges e sono caduti nel girone dantesco del "NON HO PIU' UNA IDEA ORIGINALE". Che, a Hollywood, pare non essere un grosso problema. Per esempio, la Universal ha incaricato gli sceneggiatori di Yes Man (2008) a scrivere il sequel di Una settimana da Dio, per quanto non sia certo che Carrey partecipi al film. L'attore ha ultimamente fatto film con idee ma poche risate, o troppe risate grasse e nessuna vera idea, e adesso che ha finito di girare Burt Wonderstone, a fianco di Steve Carell e Steve Buscemi, è il momento di mettere in ordine le carte. Carrey è nella situazione di alcune Star che hanno la sindrome Indiana, nel senso Indiana Jones, interpretato per la quarta volta da Harrison Ford seminando, in tutto il film, scricchiolii sinistri di artrosi sciatiche e la convinzione che dar retta ai fan rompicoglioni non è la mossa giusta: recuperare personaggi entrati nel mito è una operazione rischiosa, e per quanto sia banale ciò che ho detto, basti pensare alla posizione di Bill Murray nei confronti del terzo Ghostbusters.
Pochi hanno capito che la sua carriera ha preso, ormai da molto tempo, una direzione molto diversa e personale, in parte fortunata rispetto a quelle di Harold Ramis (che rimane un bravo regista) e Dan Aykroyd, rilegato a parti piccole in film da dimenticare (ancora devo capire Io vi dichiaro marito e marito, 2007); è abbastanza chiaro che non ha nessuna voglia di farlo, bloccando così il progetto che sembra essere stato pure scritto, con entusiasmo e approvazione di Aykroyd, e scatenando i giornalisti che ogni volta, forse apposta, gli chiedono, "Farete Ghostbusters 3?". Al David Letterman Show ha pure ribadito con una smorfia, "E' la stessa domanda che mi hanno fatto a Cannes", dove, ben inteso, ha presentato con il resto del cast il nuovo film di Wes Anderson, Moonrise Kingdom (In Italia a dicembre), lontano anni luce dalle ambizioni di un film comico horror. Murray sa bene che il resto del cast non gode di favori del pubblico da tempo, incluso il regista Ivan Reitman, e che il film è una furbissima operazione di merchandising, anche se risultasse un flop mondiale. Al Letterman ha pure detto, ci proveremo, lasciando qualche barlume di speranza. Sì che è un tipo assolutamente imprevedibile, e sul futuro di Ghostbusters 3 nessuno può esserne certo finché Murray non si svegli una mattina e dica sì. Nel frattempo, sadicamente stuzzica i fan. Appare nello splendido film Benvenuti a Zombieland (2009) nelle vesti di se stesso e rievocando una scena di Ghostbusters e, vestito da acchiappafantasmi, è apparso agli Scream Awards 2010 per ricevere il premio come Miglior Cameo per lo stesso film.
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