martedì 20 dicembre 2011

I pinguini di Jim Carrey

Mentre esce in questi giorni il dvd e il blu-ray del film "Mr. Popper e i suoi Pinguini", è notizia che Jim Carrey prenderà parte al film Burt Wonderstone, diretto da Don Scardino, nome proveniente dai telefilm dove è regista e produttore (30 Rock, Law & Order, Ed), e con Steve Carell, protagonista del film, ancora in fase di sceneggiatura e casting (arruolati Brad Garrett della serie tv “Tutti amano Raymond”, poi Olivia Wilde, Steve Buscemi e James Gandolfini). Carell e Carrey si ritrovano così sullo stesso set dai tempi de “Una settimana da Dio”, del 2003, nelle vesti di due maghi rivali di Las Vegas; le riprese cominceranno a gennaio 2012. All’inizio di un nuovo decennio, Carrey potrebbe tornare ai grandi ruoli cui ci aveva abituato almeno fino a Se mi lasci ti cancello (scemo titolo italiano di Eternal Sunshine of the Spotless Mind, 2004), cui seguirono una serie di film non proprio riusciti, un po’ per le trame complicate e un genere inedito per lui, come accadde per The Number 23 (2007), o per poca originalità, nonostante l’innegabile divertimento, vedere per esempio Dick e Jane, operazione furto (2005) e soprattutto Yes Man (2008), che ha avuto un discreto successo per quanto a molti è sembrato una rielaborazione di Bugiardo, bugiardo (1997) – lì non riusciva a mentire, mentre in quest’altro poteva dire solamente sì. Come star di Hollywood è sicuramente tra le più quotate e libere di scelte personali, gettandosi in sfide davvero impensabili, come il ruolo del gay truffatore incallito, interpretato nel contestato, sfortunato e male distribuito in Italia Colpo di fulmine (titolo originale? I love you Phillip Morris, 2009), praticamente poco visto ovunque e neanche tanto necessario di una rivalutazione futura, con una trama poco convincente, Carrey senza freno e misura, aggiungi doppiaggio da querela, poco riuscita fusione di commedia e dramma. Unica valida eccezione, A Christmas Carol, grande film del Natale 2009, realizzato con tecnica mista di animazione, dove Carrey ha sette ruoli. Avvolto nella melassa dei buoni sentimenti, si convince di essere l’erede del Dean Jones disneyano, e gira I pinguini di Mr. Popper, doccia di miele piena di gag di pinguini scorreggioni (è così..), famiglie divise che si riuniscono, lui sempre al telefono, business man, in case di lusso..Ha pure incassato qualcosa nel mondo eh, 187 milioni di dollari, ma in casa il successo è stato tiepido. Non che sia l’obbiettivo principale di ogni attore di Hollywood, a Carrey interessa, da quanto ho capito dalle sue scelte di copione, fare un film di qualità. Speriamo che il prossimo lo riporti alle vette comiche e brillanti, quelle sue sfumature folli che abbiamo adorato, io per primo.

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